Nel diritto italiano, la durata e le modalità di recesso del contratto di agenzia sono regolate dall’art. 1750 del codice civile.
Il primo comma di tale articolo prevede che “il contratto di agenzia a tempo determinato che continui ad essere eseguito dalle parti anche successivamente alla scadenza del termine si trasforma in contratto a tempo indeterminato.”
Il secondo comma dell’art. 1750 c.c., regola quello che è il preavviso minimo che le parti devono dare in caso di recesso. Nello specifico esso dispone che: il “contratto di agenzia a tempo indeterminato può essere risolto dalle parti solamente se viene dato preavviso, che non può essere inferiore a”:
- 1 mese per il 1° anno,
- 2 mesi per il 2° anno,
- 3 mesi per il 3° anno,
- 4 mesi per il 4° anno,
- 5 mesi per il 5° anno,
- 6 mesi per il 6° anno e per gli anni successivi.
Importante ricordare che le parti possono prevedere un termine di preavviso superiore, ma mai inferiore a quello dettato dalle norme codicistiche.
Ci si chiede, dunque, che cosa succede se il termine di preavviso non venga rispettato: il preponente deve all’agente un’indennità per il periodo di preavviso non rispettato?
Esempio:
L’agente X ha lavorato per 6 anni per il preponente Y. Il preponente Y decide di non volere proseguire la collaborazione con l’agente, decisione supportata da mere e semplici ragioni personali e senza la sussistenza di una giusta causa. Recede dal contratto senza alcun preavviso e liquida le provvigioni dovute fino alla data del recesso.
Il legale del preponente Y, venuto a conoscenza dell’accaduto contatta il preponente avvisandolo che, sulla base di un costante indirizzo giurisprudenziale, in caso di mancato preavviso nel recesso da parte del preponente l’agente ha comunque diritto a percepire una indennità sostitutiva del predetto preavviso (in questo caso 6 mesi) da calcolarsi sulla media delle provvigioni maturate nell’anno antecedente al recesso[1].
Si può concludere che, ove una parte receda in tronco, senza che vi sia un motivo sufficiente per giustificare tale scelta, essa è tenuta a risarcire il danno alla controparte.
Nel caso di recesso ad opera del preponente, tale danno corrisponderà, in linea di massima, alle provvigioni che l’agente avrebbe presumibilmente percepito nel periodo rimanente del rapporto. [2]
Si discute se tale indennità di preavviso sia dovuta solamente nel caso di recesso (ingiustificato) del preponente o anche nel caso di recesso per giusta causa dell’agente. Secondo la prevalente giurisprudenza si ritene che debba essere riconosciuta anche in questo caso all’agente il diritto all’indennità sostitutiva del preavviso [3], oltre all’eventuale risarcimento del danno[4].
La giurisprudenza ritiene, inoltre, che il recesso dell’agente per giusta causa si converte, ove si accerti l’insussistenza di quest’ultima e salvo che non emerga una diversa volontà dell’agente medesimo, in un recesso senza preavviso, con conseguente diritto del preponente percepire l’indennità di mancato preavviso.[5]
Da ultimo, secondo autorevole dottrina (Bortolotti) e giurisprudenza,[6] sembrerebbe non potersi escludere a priori il diritto della parte di chi subisce il recesso in tronco di pretendere il “pieno” risarcimento del danno, ove dimostri che questo ammonta ad una somma superiore all’indennità di preavviso.
Importante comunque sottolineare che l’indennità sostitutiva del preavviso ha carattere inderogabile e non può essere esclusa né dalla contrattazione collettiva né dai contratti individuali.[2]
RIASSUMENDO
- il contratto a tempo determinato che viene continuato ad essere eseguito a seguito della sua scadenza si trasforma in contratto a tempo indeterminato
- le parti possono prevedere un periodo di preavviso superiore, ma mai inferiore rispetto a quello previsto dalla legge
- se si recede senza preavviso, è previsto comunque un indennità sostitutiva del predetto preavviso da calcolarsi sulla media delle provvigioni maturate nell’anno antecedente al recesso
- si ritene che anche nel caso in cui il recesso per giusta causa venga effettuato dal preponente, questi avrà diritto all’indennità di mancato preavviso
- sembrerebbe non potersi escludere a priori il diritto della parte di chi subisce il recesso in tronco di pretendere il “pieno” risarcimento del danno, ove dimostri che questo ammonta ad una somma superiore all’indennità di preavviso
[1] si veda ad es. Cass. Civ. 21 dicembre 2010, n. 25902
[2] Cassazione civile, 15 giugno 1994, n. 5795
[3] Cassazione civile, 18 marzo 1993, n. 3211
[4] Cassazione civile, 9 aprile 1992, n. 4337
[5] Cass. civ. Sez. II Sent., 30 settembre 2016, n. 19579
[:de]L’art. 1750 del codice civile disciplina la durata del contratto di agenzia e il suo recesso.
Il primo comma prevede che “il contratto di agenzia a tempo determinato che continui ad essere eseguito dalle parti anche successivamente alla scadenza del termine si trasforma in contratto a tempo indeterminato.”
Il secondo comma dell’art. 1750 c.c., inoltre dispone che il “contratto di agenzia a tempo indeterminato può essere risolto dalle parti solamente se viene dato preavviso, che non può essere inferiore a”:
– 1 mese per il 1° anno
– 2 mesi per il 2° anno
– 3 mesi per il 3° anno
– 4 mesi per il 4° anno
– 5 mesi per il 5° anno
– 6 mesi per il 6° anno e per gli anni successivi
Le parti possono prevedere un termine di preavviso superiore, ma mai inferiore a quello dettato dalle norme codicistiche.
Ci si chiede, dunque, che cosa succede se il termine di preavviso non venga rispettato: il proponente deve all’agente un’indennità per il periodo di preavviso non rispettato?
Es. L’agente X ha lavorato per 6 anni per il proponente Y. Il proponente Y decide di non volere proseguire la collaborazione con l’agente, decisione supportata da mere e semplici ragioni personali e senza la sussistenza di una giusta causa. Recede dal contratto senza alcun preavviso e liquida le provvigioni dovute fino alla data del recesso.
Il legale del proponente Y, venuto a conoscenza dell’accaduto contatta il preponente avvisandolo che, sulla base di un costante indirizzo giurisprudenziale, in caso di mancato preavviso nel recesso da parte del preponente l’agente ha comunque diritto a percepire una indennità sostitutiva del predetto preavviso (in questo caso 6 mesi) da calcolarsi sulla media delle provvigioni maturate nell’anno antecedente al recesso[1].
Importante sottolineare che l’indennità sostitutiva del preavviso ha carattere inderogabile e non può essere esclusa né dalla contrattazione collettiva né dai contratti individuali.[2]
RIASSUMENDO
- il contratto a tempo determinato che viene continuato ad essere eseguito a seguito della sua scadenza si trasforma in contratto a tempo indeterminato;
- le parti possono prevedere un periodo di preavviso superiore, ma mai inferiore rispetto a quello previsto dalla legge;
- se si recede senza preavviso, è previsto comunque un indennità sostitutiva del predetto preavviso da calcolarsi sulla media delle provvigioni maturate nell’anno antecedente al recesso
[1] si veda ad es. Cass. Civ. 21 dicembre 2010, n. 25902
[:en]Article 1750 of the Italian Civil Code governs the duration of the agency agreement and its termination.
The first paragraph provides that “the agency agreement for an fixed-term contract, which continues to be performed by the parties even after the expiry of the term turns into a open-ended contract.”
The second paragraph of art. 1750 cc, it also provides that the “agency agreement for an indefinite period may be terminated by the parties only if it is given notice, which may not be less than”
- 1 month for the 1 year
- 2 months for the 2nd year
- 3 months for the 3rd year
- 4 months for the 4th year
- 5 months for the 5th year
- 6 months for the 6th year and for subsequent years
The parties may stipulate a longer period of notice, but not shorter than that dictated by above mentioned terms.
One wonders, therefore, what happens if the notice period is not met: the principal must pay to the agent compensation for the notice period is not respected?
For example: The Agent Caio has worked for six years for the principal Tizio. Tizio chooses not to continue working with the agent, a decision supported by mere and simple personal reasons and without the existence of a just cause. He terminates the contract without notice and pays the commission due to the date of recission.
The lawyer of Tizio, aware of what happened contacts the principal warning him that, based on a constant italian case-law, in the event the principal teminates the contract without notice the agent is still entitled to receive the payment of the notice period (in this case six months) to be calculated on the average of commissions earned in the year prior to the termination.
Important! The compensation in lieu of notice is mandatory and can not be excluded nor by collective bargaining or individual contracts.
IN SUMMARY
the fixed-term contract which is continued to be executed after its expiry turns into permanent contracts;
the parties may provide for a notice period higher, but never lower than that provided by law;
in case of termination without notice and cause, the agent has right to a compensation in lieu of notice, to be calculated on the average of commissions earned in the year prior to withdrawal[:]